Dalle parole di Mario Veltri
Agli inizi degli anni ’70 ero a Roma in commissione di esami per il concorso a cattedre di Astronomia e Navigazione negli Istituti Nautici. Fu in quella occasione che conobbi il prof. Francesco Zagar, presidente della commissione ed allora direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera (Milano). Ricorreva il quarto centenario della nascita di Keplero e, per l’occasione invitai Zagar ad Ancona per ricordare il grande astronomo. Venne programmata una conferenza nell’ambito del ciclo “Incontri con i lettori” che in quell’epoca l’Assessore alla cultura annualmente organizzava nel salone della biblioteca comunale (ora sala della Mediateca). Il prof. Zagar parlò sul tema “Keplero, leggi e armonie”.
In quella occasione, da parte di numerosi intervenuti, vennero molte sollecitazioni per promuovere una riunione degli appassionati di astronomia. Fu così che nacque l’Associazione Marchigiana Astrofili (A.M.A). Dopo le prime riunioni, visto l’interesse comune per l’astronomia, con un gruppo di soci fondatori di cui facevano parte Senigalliesi, Annini, Pirani, Gianuizzi ed altri decidemmo di costituire legalmente l’associazione registrando lo statuto dal notaio U. Salvatore. Tra gli scopi dell’associazione, oltre all’attività di divulgazione e formazione, c’era anche la costruzione di uno strumento per l’osservazione.
I primi anni, tra il 72 e il 76, furono di notevole entusiasmo ed impegno, dapprima per la realizzazione di una idonea struttura meccanica che potesse supportare uno specchio di almeno 30 cm di diametro, poi per la ricerca del sito ove sistemare tale strumento. Chiedemmo consiglio a persone più competenti di noi e tra queste Paolo Andrenelli, originario di Ancona, ma residente a Firenze, esperto di montature di strumenti ottici. Nella ricerca fummo fortunati poiché l’università di Catania aveva da poco dimesso uno strumento con montatura del tipo Merz-Cavignato. La parte meccanica venne ceduta all’A.M.A. con la formula del “prestito permanente”. A questa montatura venne applicato un tubo a traliccio e sistema ottico newtoniano di 35 cm di diametro e 225 cm di focale. Così un pezzo di storia passò dall’Etna ad Ancona. La realizzazione dello specchio fu opera di Paolo Senigalliesi, il più esperto del gruppo. Ottenemmo un terreno demaniale in concessione a Monte Pulito, nei pressi di Pietralacroce e ci dedicammo alla recinzione ed alla realizzazione della struttura, utilizzando parti prefabbricate ancorate ad un plinto di cemento. La parte più difficile fu la realizzazione della cupola costituita da una struttura metallica ricoperta con vetroresina. L’osservatorio, ora intitolato al compianto Paolo Senigalliesi, venne inaugurato dall’allora sindaco Guido Monina durante il decimo congresso dell’Unione Astrofili Italiani (U.A.I.), che si tenne ad Ancona dal 16 al 19 settembre 1976.
Nei primi anni di vita l’A.M.A., oltre che alla realizzazione dell’Osservatorio, a cui collaborarono non solo con il lavoro numerosi soci, fu direttamente impegnata a livello nazionale, sia nella ristrutturazione dell’Unione Astrofili Italiana (di cui il sottoscritto fu eletto presidente al congresso del 1976), sia nell’organizzazione di convegni e congressi a livello nazionale come il congresso della Società Astronomica Italiana svolta ad Ancona in collaborazione con la facoltà di Ingegneria L’inserimento dell’ A.M.A. nell’ambito dell’ Unione Astrofili Italiana procurò una serie di incontri e scambi di iniziative e di idee che non si sono limitati alla semplice divulgazione, ma anche alla partecipazione a campagne osservative di fenomeni di particolare interesse astronomico, quali le osservazioni sistematiche di Giove e le occultazioni lunari. La decisione da parte dell’Unione Astrofili Italiani (U.A.I.) di pubblicare un periodico che potesse costituire un veicolo tra i soci, maturò e fu realizzata ad Ancona, ove furono stampati i primi dieci numeri della rivista ASTRONOMIA, ancora oggi viva e vegeta, migliorata nella veste tipografica e nei contenuti, ma sempre con lo stesso titolo e le stesse finalità.